Il volontariato è una realtà complessa, con confini incerti, sfuggente ad una precisa definizione, quasi una categoria empirica. Ed in Italia è una realtà importante, che coinvolge milioni di persone, impegnate in attività assistenziali, nella lotta all’emarginazione, nella tutela dell’ambiente e del paesaggio, nella valorizzazione dei beni culturali o che si muove per il mondo, mettendo un pezzetto della propria vita a disposizione della lotta titanica contro i drammi dell’umanità.
Qualunque sia la definizione che se ne voglia dare (Don Ciotti parla di solidarietà strabica per l’attenzione immediata al bisogno del singolo e, allo stesso tempo, per le condizioni sociali, politiche e culturali che hanno a che fare con quello stato di bisogno), mettendo in questa sede da parte l’analisi dei bisogni profondi che soddisfa (la dimensione pedagogica e di integrazione sociale dell’associazionismo e del volontariato) e le motivazioni “sociali” che lo nutrono (deficit di organizzazione del Welfare state, crisi dei modelli tradizionali di partecipazione sociale e politica), parlare di volontariato significa mettere in gioco parole fondamentali del vivere civile come solidarietà, comunità, partecipazione, cittadinanza, gratuità. Parole che, dopo anni di appannamento e desuetudine, negli ultimi tempi sembrano aver cominciato a riacquistare in pieno il loro significato, anche nell’agone politico e sociale, e cui le giovani generazioni – anche e soprattutto attraverso le potenzialità della Rete – hanno dato nuova linfa.
Ecco le ragioni di un percorso didattico, adattabile per ogni ordine e grado di scuola, che possa essere strumento per avvicinare i giovani a questa importante realtà. Con libertà e senza retorica perché – come dice Alberto Melucci – solo così “sarà possibile cominciare ad individuare significati e potenzialità dell’azione volontaria nelle società complesse”.
La collaborazione del Cesvol ci consentirà di proporre una metodologia di lavoro che riesca ad entrare davvero nel cuore di questi temi, permettendo ai ragazzi di confrontarsi con chi quotidianamente li mette al centro del proprio agire sociale nel nostro territorio o di essere direttamente coinvolti in alcune esperienze di volontariato che possano poi essere testimoniate o raccontate in un prodotto audiovisivo.
Per quanto riguarda i testi filmici, gli studenti delle primarie potranno avvicinare i concetti di comunità e solidarietà in modo leggero attraverso una lettura guidata del film I Puffi per poi passare alla visione di Tutti per uno di Roman Goulpil (scheda del film nella sezione Film/Schede) che, all’interno della più recente produzione cinematografica, ci sembra un film che sintetizza molte delle istanze alla base di questo percorso didattico, con il pregio di avere come protagonisti i bambini ed un loro poetico tentativo di autorganizzazione solidale.
I ragazzi delle medie potranno partire dalla visione del film di Goupil e poi proiettare il tema in un’ottica più ampia con Si può fare di Giulio Manfredonia e sovranazionale con La città della gioia di Roland Joffè.
Due film italiani, che raccontano il servizio civile ed il volontariato come occasione per far scattare vincoli di solidarietà che contribuiscono ad una ridefinizione di sé, Piovono mucche di Luca Vendruscolo e Più leggero non basta di Elisabetta Lodoli, potranno costituire stimoli di riflessione per i ragazzi delle superiori, insieme agli spot realizzati dagli studenti di Terni, Orvieto, Torino e Bagheria durante l’edizione 2012 di CinemaGiovani e ad alcuni esempi dell’importante produzione documentaristica esistente su queste tematiche, a partire dai filmati del Progetto Memoria, promosso dal Cesvol per far conoscere quanto si muove intorno al mondo del volontariato e dell’associazionismo nel nostro territorio.
