La macchina da presa pedina, insegue, rincorre, anticipa, riflette, assorbe, definisce la contemporaneità. Non può non farlo, il cinema ha nel suo DNA il destino (condanna? fortuna?) ad essere sempre e comunque contemporaneo, anche parlando di milioni di anni fa. Come per i grandi capisaldi della letteratura, dell’arte e della musica, alcuni film sono eternamente contemporanei, anche se cambia lo sguardo, che cambia come i vestiti e le acconciature, dello spettatore.
Protagonista di questa sezione è l’occhio del cinema quando si fa testimone intrinsecamente non neutrale ma acuto ed empatico dei grandi temi della società contemporanea, interprete – spesso profetico ed anticipatore – delle dinamiche del mondo in cui ci troviamo a vivere.
La sua varietà di generi e stili, forme narrative e linguaggi, ne fanno ancora una volta uno strumento privilegiato tanto per andare incontro ed approcciare i temi che agitano la società quanto per approfondirli, capace com’è di rischiarare le cose da punti di vista originali, eccentrici, non conformisti.
E se è certo che nessun film (come nessun libro o nessun quadro) può salvare il mondo, è altrettanto vero che il cinema, anche perché si muove in una sfera emozionale, a-razionale, può incidere profondamente sulla percezione delle cose – e quindi, pur quasi mai programmaticamente, favorire cambiamenti e trasformazioni.
Pertanto anche qui, dove giustamente risulta maggiore l’enfasi sui contenuti dei testi filmici, è possibile e auspicabile che il discorso ritorni a essere denso sui segni e i codici del racconto per immagini.
Divisi per grande famiglie tematiche, in un elenco provvisorio, suscettibile di integrazioni, aggiustamenti e aggiornamenti, trovate alcuni percorsi utili a fornire spunti di riflessione sul mondo che ci sta intorno.