I temi della crescita sono sempre – inevitabilmente potremmo dire, data la natura del Progetto ed il suo target di riferimento – al centro dell’attenzione di Cinema e Scuola. Questo percorso adotta un particolare punto di vista, trattando, in maniera specifica e approfondita, il processo che ogni individuo compie verso l’autonomia e l’“individuazione”.
Il cinema ha infatti spesso raccontato, e molte volte con straordinari esiti artistici, l’entusiasmante e, ad un tempo, doloroso percorso che ogni individuo affronta dall’assoluta dipendenza che si ha nei primi anni di vita con i propri genitori e in particolare con la madre, alla conquista dell’indipendenza nell’età adulta.
L’infanzia è caratterizzata dai sogni, dalla creatività (L’uomo fiammifero, Big fish, La storia infinita), dallo sguardo innocente e ignaro di fronte al mondo con il quale prima o poi ci si scontra (Witness il testimone, Io non ho paura). Quando si cresce a volte ci si rifugia in se stessi, si è timidi, fragili, indifesi, si hanno rapporti difficili con la famiglia, la scuola (I 400 colpi). Il primo distacco con i propri genitori è carico di paure e spesso si sente il bisogno di rivolgersi agli altri (La Gabbianella e il Gatto), ai propri amici (Nicolas e i suoi genitori). Il graduale aprirsi al mondo richiede l’ascolto e la scoperta dell’altro (Il riccio), in cui anche l’adulto scopre che grande risorsa può essere un bambino (Up). Spesso l’intelligenza di un bambino si scontra con l’ottusità dei genitori (Matilda sei mitica), altre volte nel proprio cammino si ha invece la fortuna di incontrare delle persone “speciali” che sanno infondere energia e voglia di credere in se stessi (School of rock).
Man mano che ci si avvicina all’adolescenza le difficoltà aumentano, bisogna cavarsela da soli (Alice in wonderland, La città incantata), trovare un modo per attutire i cambiamenti (Good-bye Lenin). L’adolescenza è un lento risvegliarsi grazie ad amicizie e letture, alle prime feste e ai primi turbamenti sentimentali (Mignon è partita, Il tempo delle mele), è un mondo fonte di gioia quanto di amarezze e inganni (Stella, An education), senso di inadeguatezza, avidità, difficoltà di trovare un proprio equilibrio personale tra quello che la nostra natura ci suggerisce e quello che la società e le responsabilità ci chiedono di essere (Fantastic Mr. Fox, Ma che ci faccio qui), è il momento in cui si desidera essere liberi da se stessi, dalle proprie paure, complessi, sconfitte, delusioni, convenzioni sociali, da ciò che si credeva e non è più (Liberi). Ci si accorge di non sapere nulla della vita (Che ne sarà di noi) e si cercano per i propri destini soluzioni diverse, magari più incoscienti, ma più autentiche e non superficiali, rispetto a quelle che i genitori avevano progettato, talvolta andando drammaticamente contro la propria famiglia ed il proprio mondo (I cento passi). Ci si appassiona ad uno sport (Sognando Beckham), o alla politica (Cosmonauta), a volte si sente il bisogno di allontanarsi dalla propria terra e dalle persone che ci hanno cresciuto e si comprende che la felicità è nell’incontro incondizionato e nella piena condivisione con l’altro (Into the wild), qualsiasi sia la sua provenienza. Crescere significa accettare le proprie diversità puntando sulla necessità di manifestare la propria natura e avere il coraggio di rinunciare alle situazioni che ci rendono infelici (Billy Elliott) in un processo che non conosce un limite anagrafico e, in definitiva, non finisce mai (Mine vaganti, Non pensarci).